Chiostro di Palazzo Pretorio, Terra del Sole (FC)

23 Settembre ore 21:00

Che pacchia, ragazzi!

Il mondo intero è alle prese con la pandemia da coronavirus, abbiamo imparato a veder ridotte le nostre libertà individuali per il bene collettivo. Veniamo giornalmente inondati in Tv e nel Web da notizie che riguardano il “Virus”, sembra che esista solo lui. Tutte gli altri avvenimenti inevitabilmente finiscono per passare in secondo se non in terzo o quarto piano.
Di fronte a questa crisi sanitaria ed economica che sta sconvolgendo tutti i continenti non si spende più una parola per i conflitti che sono in atto nel mondo, guerre lontane e dimenticate che inevitabilmente sono causa di uno straordinario movimento di Esseri Umani. Quanti conflitti ci sono attualmente in atto nel mondo? Tanti, troppi! Ecco il perché di questo libro.
Per non dimenticare le popolazioni oppresse nel mondo e magari per riflettere, senza avere la pretesa di avere la soluzione in tasca. Le storie che troverete raccontate in questo volume sono basate su ricordi di quando ero un Poliziotto della Polizia Scientifica, altri su fatti accaduti e dei quali ho sentito parlare e letto e molti si basano su episodi immaginari, così come ci tengo a sottolineare che i nomi sono il frutto della mia fantasia, se qualcuno dovesse riconoscersi sappi che è solo un fatto del tutto casuale.

Primo capitolo

Prefazione di Franco Ronconi
– Referente Libera, Provincia Forlì-Cesena –

Parlare di immigrazione è sempre argomento difficile: più facile evitarlo che affrontarlo.
Narrare storie, come ha fatto Carmelo in questo libro, non richiede solo profonda conoscenza, ma anche una dose di umanità e di sensibilità non comuni.
Condividere con l’Associazione Libera questi approfondimenti è un naturale rapporto di considerazioni, di conoscenza, di lotte e azioni che da sempre portiamo avanti in nome di una vera Umanità, in nome di una vera Giustizia Sociale.
Aver organizzato solo un anno fa assieme all’artista Massimo Sansavini la mostra Touroperator per narrare i genocidi del Mediterraneo diventa oggi un momento di congiunzione con l’opera di Carmelo.
Filo di congiunzione che continua quando con tante associazioni del territorio e con gli “invisibili”, ragazze e ragazzi che vivono nei territori di Romagna, abbiamo chiesto la regolarizzazione universale degli immigrati.
Un tema di una portata Umanitaria Universale che ci pone di fronte a scelte identitarie non facili, che ci chiede di spogliarci delle nostre fragilità per comprendere quelle altrui, che ci obbliga ad avere rispetto per le persone e per tutto ciò che ci circonda, a partire dall’Ambiente.
Non siamo gli unici esseri viventi di questa meravigliosa “Astronave chiamata Terra”, ma di certo siamo gli unici che possono riuscire a distruggerla. E di strada, in questo senso, ne abbiamo già fatta parecchia.
Nonostante questa evidenza, pare non sia così scontato trovare soluzioni logiche nella direzione di una ridistribuzione più equa delle ricchezze, di un vero cambio di rotta nelle politiche climatiche ed energetiche quale presupposto per una convivenza globale dove la Vita sia degna di essere vissuta, di un vero Rinascimento Umanitario.
Questo Carmelo lo ha capito molto bene e ha deciso di trattare un così scottante tema alla sua maniera, narrando storie: di immigrazione, di dolore, andate a buon fine e finite in tragedia. Appunto, Storie.
Racconti di bambini, di giovani, di donne e uomini che fuggono dalle guerre, dalla miseria in cerca di una vita migliore, dignitosa. E nel fare questo, lo scrittore si immedesima a tal punto da diventare compagno di viaggio, confessore, protagonista, spettatore di tutto ciò che accade in ognuno dei suoi emozionanti racconti, viaggi.

Il titolo, “Che pacchia ragazzi!”, vuole essere una decisa risposta a coloro che così la definirono nel pieno delle tragedie che avvenivano nel muro più liquido del mondo, il mare Maditerraneo.
Ponti, dobbiamo costruire Ponti e non muri se vogliamo sconfiggere la divaricazione ormai troppo ampia tra i pochissimi ricchi del Pianeta e i tantissimi, troppo poveri. La forbice che li divide è ampia a dismisura, di una disumanità talmente assurda, oserei dire criminale, da fare apparire quasi impossibili le storie che Carmelo ci racconta in questo meraviglioso viaggio con Muhammad, Ibrahim, Kofi, Kataryna, Mouctar, Mario, Saberen, Selam, Araya, Wendummo, Ahmed, Youssef, Javed, Fatawhit, il bambino con una splendida maglietta e con chi ti chiama Zio.
Grazie Carmelo e buon viaggio a tutti.

Franco Ronconi
Referente Libera, Provincia Forlì Cesena

Edizioni del Loggione

Che pacchia, ragazzi!

Il mondo intero è alle prese con la pandemia da coronavirus, abbiamo imparato a veder ridotte le nostre libertà individuali per il bene collettivo. Veniamo giornalmente inondati in Tv e nel Web da notizie che riguardano il “Virus”, sembra che esista solo lui. Tutte gli altri avvenimenti inevitabilmente finiscono per passare in secondo se non in terzo o quarto piano.
Di fronte a questa crisi sanitaria ed economica che sta sconvolgendo tutti i continenti non si spende più una parola per i conflitti che sono in atto nel mondo, guerre lontane e dimenticate che inevitabilmente sono causa di uno straordinario movimento di Esseri Umani. Quanti conflitti ci sono attualmente in atto nel mondo? Tanti, troppi! Ecco il perché di questo libro.
Per non dimenticare le popolazioni oppresse nel mondo e magari per riflettere, senza avere la pretesa di avere la soluzione in tasca. Le storie che troverete raccontate in questo volume sono basate su ricordi di quando ero un Poliziotto della Polizia Scientifica, altri su fatti accaduti e dei quali ho sentito parlare e letto e molti si basano su episodi immaginari, così come ci tengo a sottolineare che i nomi sono il frutto della mia fantasia, se qualcuno dovesse riconoscersi sappi che è solo un fatto del tutto casuale.

Primo capitolo

Prefazione di Franco Ronconi
– Referente Libera, Provincia Forlì-Cesena –

Parlare di immigrazione è sempre argomento difficile: più facile evitarlo che affrontarlo.
Narrare storie, come ha fatto Carmelo in questo libro, non richiede solo profonda conoscenza, ma anche una dose di umanità e di sensibilità non comuni.
Condividere con l’Associazione Libera questi approfondimenti è un naturale rapporto di considerazioni, di conoscenza, di lotte e azioni che da sempre portiamo avanti in nome di una vera Umanità, in nome di una vera Giustizia Sociale.
Aver organizzato solo un anno fa assieme all’artista Massimo Sansavini la mostra Touroperator per narrare i genocidi del Mediterraneo diventa oggi un momento di congiunzione con l’opera di Carmelo.
Filo di congiunzione che continua quando con tante associazioni del territorio e con gli “invisibili”, ragazze e ragazzi che vivono nei territori di Romagna, abbiamo chiesto la regolarizzazione universale degli immigrati.
Un tema di una portata Umanitaria Universale che ci pone di fronte a scelte identitarie non facili, che ci chiede di spogliarci delle nostre fragilità per comprendere quelle altrui, che ci obbliga ad avere rispetto per le persone e per tutto ciò che ci circonda, a partire dall’Ambiente.
Non siamo gli unici esseri viventi di questa meravigliosa “Astronave chiamata Terra”, ma di certo siamo gli unici che possono riuscire a distruggerla. E di strada, in questo senso, ne abbiamo già fatta parecchia.
Nonostante questa evidenza, pare non sia così scontato trovare soluzioni logiche nella direzione di una ridistribuzione più equa delle ricchezze, di un vero cambio di rotta nelle politiche climatiche ed energetiche quale presupposto per una convivenza globale dove la Vita sia degna di essere vissuta, di un vero Rinascimento Umanitario.
Questo Carmelo lo ha capito molto bene e ha deciso di trattare un così scottante tema alla sua maniera, narrando storie: di immigrazione, di dolore, andate a buon fine e finite in tragedia. Appunto, Storie.
Racconti di bambini, di giovani, di donne e uomini che fuggono dalle guerre, dalla miseria in cerca di una vita migliore, dignitosa. E nel fare questo, lo scrittore si immedesima a tal punto da diventare compagno di viaggio, confessore, protagonista, spettatore di tutto ciò che accade in ognuno dei suoi emozionanti racconti, viaggi.

Il titolo, “Che pacchia ragazzi!”, vuole essere una decisa risposta a coloro che così la definirono nel pieno delle tragedie che avvenivano nel muro più liquido del mondo, il mare Maditerraneo.
Ponti, dobbiamo costruire Ponti e non muri se vogliamo sconfiggere la divaricazione ormai troppo ampia tra i pochissimi ricchi del Pianeta e i tantissimi, troppo poveri. La forbice che li divide è ampia a dismisura, di una disumanità talmente assurda, oserei dire criminale, da fare apparire quasi impossibili le storie che Carmelo ci racconta in questo meraviglioso viaggio con Muhammad, Ibrahim, Kofi, Kataryna, Mouctar, Mario, Saberen, Selam, Araya, Wendummo, Ahmed, Youssef, Javed, Fatawhit, il bambino con una splendida maglietta e con chi ti chiama Zio.
Grazie Carmelo e buon viaggio a tutti.

Franco Ronconi
Referente Libera, Provincia Forlì Cesena

Edizioni del Loggione